Voucher per mettersi in regola 5 cose da sapere

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Voucher per mettersi in regola 5 cose da sapere.

Con i voucher puoi pagare baby sitter, collaboratrici domestiche e chi fa ripetizioni a tuo figlio ed evitare in questo modo i compensi in nero.

C’è stato il boom dell’uso dei voucher durante la pandemia quando in questo modo, era l’unico possibile, si poteva avere il bonus baby sitter che veniva dato ai genitori con i figli in Dad.

Da quest’anno però il Governo ha ampliato la possibilità dell’uso di questi voucher tramite l’uso di quello che è chiamato “Libretto Famiglia” che è gestito dall’Inps ed è fatto apposta per quei lavori che sono occasionali.

Voucher per mettersi in regola 5 cose da sapere.

Calcolo del reddito sia per il datore di lavoro sia per il lavoratore

Le novità Voucher 2023 è che è stato previsto l’aumento a 10 mila euro per anno mentre prima era di 5 mila in un anno relativamente all’importo che può essere usato da ogni singola persona per saldare i lavoratori tramite voucher.

Mentre, invece, è rimasto immutato l’importo che ogni singola persona può prendere in un anno in totale e l’importo è ancora di 5.000 euro.

Se si supera in un anno la soglia dei 5.000 euro il lavoratore deve per forza di cose iscriversi alla gestione separata dell’Inps versando così i contributi relativi al lavoro svolto per la parte eccedente.

E’ invariata anche il compenso per ogni lavoratore rispetto a ogni datore di lavoro che è ancora di 2.500 euro.

Qualora il lavoratore dovesse superare la soglia dei 2.500 euro per datore di lavoro allora il rapporto diventa lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Per sapere il limite di utilizzo dei voucher il tetto del reddito è sui compensi percepiti dal lavoratore però “puliti” dai contributi, da premi assicurativi e dai costi di gestione. Per costo di gestione si intende i ricompensi nel valore nominale del voucher di 10 euro per ora.

Però si deve calcolare il 75% dell’ammontare del compenso qualora i lavoratori siano titolari di pensione di vecchiaia o di pensione di invalidità o ragazzi con meno di 25 anni che siano però regolarmente iscritti a un ciclo di studi oppure anche persone disoccupate o che abbiano delle prestazioni integrative del salario o cose similare.

Limiti di utilizzo

Il Libretto Famiglia dedicato all’acquisto dei voucher è per le persone fisiche che non abbiano nulla a che vedere con le attività professionali o d’impresa.

Si possono pagare in questo modo solo delle piccole attività come lavori domestici, di giardinaggio, di pulizie domestiche, di baby sitter, ripetizioni, assistenze a persone anziane o ammalate.

Come chiederlo?

Voucher per mettersi in regola 5 cose da sapere

Per poter aver diritto al Libretto Famiglia sia il datore di lavoro sia il lavoratore devono accedere con Spid (Identità Digitale) o con Cie (Carta identità elettronica) o Cns (Carta Nazionale dei Servizi) al sito dell’Inps (www.inps.it) e effettuare la registrazione sulla piattaforma che è dedicata alle prestazioni di lavoro occasionale: libretto famiglia.

In caso non si sia troppo pratici con la tecnologia si può telefonare al Call Center dell’Inps da rete fissa il numero da comporre è 803164 oppure da cellulare 06164164 e il costo della chiamata cambia in base al proprio operatore telefonico.

Tuttavia se si preferisce c’è anche una terza opzione vale a dire avvalersi dell’aiuto dei patronati.

Ma cos’è il Libretto di Famiglia?

Il Libretto di Famiglia è praticamente un portafoglio che si carica o con dei versamenti tramite F24 o attraverso il portale dei pagamenti dell’Inps.

Costi

I voucher costano 10 euro al pezzo e sono equivalenti a un’ora di lavoro.

Per acquistarli bisogna usare il Libretto di Famiglia che è, come detto, un vero e proprio portafoglio virtuale che si carica con i versamenti F24 o tramite il portale dei pagamenti dell’Inps.

Quanto prende il lavoratore?

Il lavoratore andrà a percepire 8 euro in quanto 25 centesimi sono per il premio assicurativo, 10 centesimi per il finanziamento degli oneri gestionali di Inps e 1,65 euro per contribuire alla gestione separata dell’Inps

Come avvengono i pagamenti?

Voucher per mettersi in regola 5 cose da sapere

Il datore di lavoro deve comunicare entro il 3 del mese successivo allo svolgimento dell’attività lavorativa i dati del lavoratore, il luogo dove il lavoro si è svolto, il compenso, che tipo di mansioni ha svolto il lavoratore, la durata dello stesso, l’ambito e tutte quante le informazioni necessarie.

L’Inps da parte sua entro e non oltre il 15 del mese successivo a quello in cui è avvenuto il lavoro darà direttamente al lavoratore quanto pattuito nel modo in cui il lavoratore stesso ha chiesto di essere saldato perciò o tramite conto corrente o su carta prepagata.

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