Architetture industriali italiane

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Architetture industriali italiane

Le architetture industriali italiane sono Villaggi Operai, stazioni, gasometri, fornaci, centrali elettriche, stabilimenti vari ed eventuali, mulini e tanto altro ancora si trovano un po’ ovunque lungo tutto il nostro territorio e anche se ai giorni nostri non sono più usate con lo scopo per cui erano nate però non per questo motivo sono meno importanti dato che rientrano a pieno titolo in quelle testimonianze del passato che ora sono dette “architetture industriali italiane”.

Architetture industriali italiane: che cosa sono?!

Quello che chiamiamo architetture industriali italiane sono dei gioielli dell’edilizia che per svariati motivi come, ad esempio, la particolarità del sito, la progettazione quasi futuristica dato che hanno creato una raffinata urbanizzazione locale che ha praticamente precorso i tempi sono diventati dei patrimoni (alcuni anche dell’Unesco) inestinguibili da far conoscere alle generazioni presenti e future e, quindi, da preservare.

È naturale che con il passare degli anni diversi di questi siti siano stati anche ampiamente restaurati, senza però cambiare la loro fisionomia inziale e altri, invece, lo saranno presto così da essere resi fruibili alla visione grazie a visite guidate o seminari o a incontri a tema.

Ecco qualche esempio di architetture industriali italiane

Crespi d’Adda (Bergamo)

Architetture industriali italiane

Il villaggio Crespi d’Adda che si trova in provincia di Bergamo ed è nato nel 1878 sulle rive del fiume d’Adda ed è una delle più importanti e meglio conservate testimonianze di villaggio operaio presente in Italia. Venne fatto per opera della Famiglia Crespi a completamento della loro industria cotoniera.

Era, e in parte lo è tuttora, una cittadina modello composta da villette con bel giardino, chiesa, scuola, ospedale, cimitero con grande Mausoleo della famiglia Crespi, teatro, dopolavoro, cooperativa in cui venivano venduti non solo prodotti alimentari ma anche altro come stoffe e prodotti per la pulizia della casa e tutto quanto è nato intorno alla fabbrica che è rimasta attiva fino a una ventina di anni orsono.

Successivamente, esattamente dal 1995, il Villaggio Crespi è diventato Patrimonio dell’Umanità. È visibile anche grazie a delle visite guidate ed così è possibile assistere a delle proiezioni e a dei laboratori sul cotone davvero molto interessanti e istruttivi.

L’ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica (Trapani)

Architetture industriali italiane

L’ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica in provincia di Trapani è praticamente nel centro storico dell’Isola. Fu comperato nel 1841 dall’omonima famiglia Florio e tale stabilimento fu un grandissimo esempio di modernità grazie a un metodo che per l’epoca era innovativo circa il modo di conservare quanto veniva pescato e tale nuovo sistema venne inventato e messo in opera da Ignazio Florio.

Ai giorni nostri lo stabilimento è visitabile anche negli spazi di lavorazione e inscatolamento e nel Museo Archeologico con dei ritrovamenti che sono stati fatti nell’arcipelago delle Egadi. Vi sono inoltre delle sale multimediali con video e svariate testimonianze che naturalmente sono tutte legate alla pesca.

Centrale Montermatini a Roma

A Roma proprio nei pressi del fiume Tevere si trova la Centrale Montermatini che fu la prima struttura idroelettrica della Capitale. Venne costruita nel 1912 e rimase in funzione per quasi cinquant’anni ossia fino al 1963. Al suo interno vi sono degli stupendi macchinari: motori diesel, caldaie o turbine a vapore della ditta Franco Tosi di Legnano, Milano, che sono state perfettamente restaurate ma senza dimenticare statue, reperti e pavimenti antichi che non hanno eguali. La struttura fa parte dei Musei Capitolini in un innovativo spazio per delle visite. Molto belle, qui si trovano dal 2016, le carrozze del treno di Papa Pio IX.

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa in provincia di Napoli si trova nei Padiglioni del Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive che fu fatto per opera di Ferdinando II di Borbone nel 1840 su quella che era la traiettoria del primo tratto ferroviario italiano vale a dire “Napoli / Portici” che venne inaugurato nel 1839 e che rimase in funzione fino al 1970 e successivamente, nel 2014, restaurato.

Al presente ospita carrozze, locomotive ma soprattutto la “Carrozza 10” del Treno reale che venne fatta costruire nel 1929 dalla Fiat per celebrare le nozze tra Umberto II di Savoia e Maria Josè del Belgio. È consigliato raggiungerlo sulle meravigliose carrozze che risalgono agli anni ’30 del Pietrarsa Express che partono da Napoli.

Certamente questi posti andrebbero conosciuti (almeno qualcuno di loro) perché è anche da lì che è nata la presente e, magari, futura tecnologia che oggi accompagna ogni attimo della nostra vita.

Per ulteriori informazioni a riguardo https://initalia.virgilio.it/siti-importanti-di-archeologia-industriale-in-italia-4211

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