Quali sono le grate di sicurezza più innovative

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Scegliere di proteggere la propria abitazione con una grata allontana molti pericoli. Si possono scegliere tantissime tipologie che uniscono ottime qualità estetiche e lavorazioni eleganti a una notevole flessibilità di installazione, con prestazioni davvero ottime.

Possono essere fisse oppure mobili, in acciaio massiccio zincato a prova di impatto oppure sorprendentemente sottili, con una resistenza speciale a tentativi di effrazione grazie alla loro struttura high tech. Approfondiamo l’argomento di seguito con l’aiuto delle informazioni messe a disposizione da tecnici Genova specializzati nel settore fabbro, che puoi trovare su questo sito.

Grate rigide

Le due grandi categorie da tenere sott’occhio per scegliere una grata di sicurezza sono le installazioni fisse, che si montano di solito per le finestre e quelle mobili che possono essere a infisso o a saracinesca.

Nel settore delle installazioni inamovibili le novità principali sono quelle sui materiali sulle soluzioni smart contro i tentativi di effrazione. In passato si puntava su grate in acciaio zincato massiccio, soluzioni elettrosaldate oppure in tondino passante, mentre adesso si opta più che altro per architetture che sono intrinsecamente difficili da aggredire con strumenti da taglio.

Si utilizzano grate in acciaio cementato, che è una lavorazione particolare che rende il difficilissimo danneggiare il materiale, permettendo profili meno ingombranti, oppure con leghe di materiali simili a quelle delle seghe da taglio.

Si tratta di livelli sovrapposti di metalli differenti il che rende complicato se non impossibile per una lama riuscire a superare i singoli livelli. In pratica quando viene distrutto il primo strato, quello direttamente sottostante è in un materiale differente e l’interfaccia blocca i dischi delle mole e danneggia sulle seghe a mano rompendo i denti, a causa della differenza di densità.

Grate flessibili

Per le grate a saracinesca attualmente si punta sulla leggerezza e sull’utilizzo di leghe di alluminio-magnesio, combinate con parti in acciaio inossidabile o in ferro.

In questo modo, soprattutto quando i malintenzionati utilizzano molette elettriche, si trovano di fronte a impossibilità di tagliare con un solo strumento senza veder letteralmente esplodere il disco quando tocca una delle giunture o delle interfacce.

Già questo per un ladro che abbia un minimo di esperienza è un deterrente più che sufficiente per rinunciare, perché a mano occorrerebbe troppo tempo.

Molto diffuse sono le grate che presentano gli elementi orizzontali a barra, fatte in lega, con le catene mobili con profili complesse e superfici indurite. In pratica con questo tipo di grata non si riesce a far posizionare correttamente la moletta in un punto stabile, perché il disco, persino se diamantato, scivola sulla superficie di continuo.

Inoltre la tecnologia utilizzata per gli elementi è simile a quella delle porte blindate cioè multistrato con dissuasori nascosti, ad esempio corde d’acciaio che corrono all’interno del tondino che è cavo e quindi leggero.

La presenza di una parte vuota fa penetrare violentemente il disco d quanto baste per raggiungere la trappola intrecciata in lega d’acciaio che lo rompe, strappando via di mano l’attrezzo al ladro, per reazione di forza.

Complessità delle grate come deterrente per i ladri

La tecnologia offre grate con una struttura a maglie non regolare o con un pattern complesso che sembra solo decorativo, cambiamenti l’inclinazione e di intreccio sono soluzioni innovative che aumentano l’efficienza e premettono realizzazioni meno ingombranti e pesanti.

Le griglie più affidabili sono quelle che riescono a unire la leggerezza del profilo e la facilità di installazione alle oggettive difficoltà di effrazione, anche a forza bruta con un piede di porco.

Si preferisce, infatti, una grata che si deformi e si strappi in punti strategici, possibilmente creando spuntoni, diventando un pessimo appiglio a una rigida e pesante che si può facilmente strappare via con un verricello.

Articolo in collaborazione con fabbrogenovaeprovincia[punto]it

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