Week end nelle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene 

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Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene ossia le Colline del Prosecco possono vantare il titolo di sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco per via del buon vino però queste zone non sono solo quello. Le colline del Prosecco offrono storia, cultura, natura, paesaggi e buon cibo e, ovviamente, ottimo vino.

Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in un week end

Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono costituite da 15 comune tutti della provincia di Treviso, tra le Dolomiti, e Venezia che si sviluppano da Vittorio Veneto fino a Conegliano.

Queste zone sono state molto amate anche dalle famose sculture e pittore Antonio Canova.

Non c’è un periodo migliore per andare nella zona delle Colline del Prosecco dato che ogni momento è quello giusto per ammirare borghi storici, castelli ancora ben tenuti, ville signorili, boschi e come non menzionare anche le vigne.

Weekend sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene

Antico Mulino

L’Antico Mulino nel comune di Refrontolo le cui origini si perdono nella notte dei tempi dato che si tratta dell’anno Mille circa. A Refrontolo c’è, per l’appunto, la possibilità di visitare il Molinetto del Croda che fu costruito nel Cinquecento.

Qui c’è il torrente Lierza che è uno degli affluenti del Soligno che fa un salto di oltre 10 metri che fa si che l’antica macchina del mulino possa ancora funzionare così da macinare il grano e produrre poi la polenta. Nella zona si produce oltre al Prosecco anche il Refrontolo Passito docg di un bel colore rubino.

Per gli amanti del cinema va detto che il suo scorcio caratteristico è stato anche il set di una scena del film del 1977 “Mogliamante” con Mastroianni e la Antonelli.

Follina

Follina quando è nata? Questo dato si perde nella storia! Ma quello che è certo che Follina raggiunge il suo apice nel Medioevo. Il suo fiore all’occhiello è l’Abbazia Cistercense di Santa Maria che fu fatta su di un edificio benedettino del XII secolo con il suo ancora ben conservato Chiostro del Duecento.

All’interno dell’Abbazia si possono ammirare sia degli affreschi sia una scultura in pietra arenaria della Madonna del Sacro Calice del VI secolo che arrivò qui durante il periodo delle Crociate.

Come era la vita in queste zone durante il periodo Preistorico è ottimamente ricostruita nel Parco Archeologico Didattico di Livelet che si trova a Revine Lago e va segnalato che nelle domeniche che vanno da marzo a novembre è possibile accedere a tre palafitte che vogliono rappresentare il Neolitico, l’Età del Rame e quella del Bronzo.

Rolle

Rolle che è un bel borgo che è tutelato dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) e sicuramente la prima cosa che non si può non pensare quando si arriva nella sua piazzetta sono le parole del poeta Andrea Zanzotto (1921/2011) che definì Rolle una cartolina spedita dagli Dei.

E questa affermazione nasce dallo splendido panorama che da qui si gode sulle colline circostanti Rolle stesso. Un passaggio la merita anche l’antica chiesa dedicata a San Giacomo e San Filippo. Rolle si trova nella zona di Cison di Valmarino che fu capoluogo del Feudo Medievale della Valmareno e sicuramente qui gli edifici storici non mancano.

Il più famoso è certamente il Castello Brandolini che adesso si chiama Castelbrando che risale al Duecento e fu fatto in origine come fortezza in ottima posizione dominante dato che si trova su di uno sperone del Monte Col de Moi poi fu una residenza signorile e ai nostri giorni è diventato un albergo.

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto che è anche nota come città della Vittoria contro gli Austriaci durante la Prima Guerra Mondiale. Vittorio Veneto si ebbe dall’unione nel 1866 tra due località vale a dire Serravalle e Ceneda.

Questo che fu sicuramente il primo centro strategico della Serenissima è ricco di ottimi edifici storici che ricordano il gusto veneziano rinascimentale. Tra gli altri a Serravalle va certamente menzionato il Palazzo Minucci – De Carlo con la sua favolosa collezione d’arte per la quale si deve ringraziare, per lo più, il suo ultimo proprietario il signor Camillo de Carlo che lavorava come agente segreto e in ogni suo viaggio, o quasi, riportava a casa qualche “ricordino”.

Ceneda, borgo antico anch’esso come il precedente, ospita sia il cimitero sia il Ghetto Ebraico.

Articolo scritto da:

MONICA PALAZZI