Southall il quartiere indiano a Londra

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Southall è un quartiere a ovest di Londra e che è anche detto “Piccola India”.

Difatti la comunità indiana ha trasformato la zona in una vera e propria attrazione che è molto amata dai turisti che vanno a visitare Londra.

Southall il quartiere indiano a Londra

Southall si trova, come detto, nella zona ovest di Londra ed è conosciuto come “Piccola India” o meglio “Piccola Punjab”. 

Si trova nella zona di Ealing che è anche detto “ Regina dei Sobborghi” e proprio qui si trova la più grande comunità Sink di Londra. 

Difatti qui si trova anche il più grande tempio Sikh vale a dire il Gurdwara Sri Guru Singh Sabha.

In questa zona la religione Sikh è la predominante però ci sono anche molte persone di fede Indù o Mussulmana.

La popolazione locale comprende molti indiani, ovviamente, ma anche parecchi pachistani così come gente del Bangladesh e africana.

Si tenga presente che i tre quarti dei 70.000 residenti sono di origine asiatica.

E questo ha fatto si che ci sia una bella varietà culturale che ha conferito a Southall una caratteristica e particolare atmosfera esotica.

Girovagando si possono vedere dei prodotti di moda e gioielli tipici indiani che sono venduti nei negozi così come su bancarelle in strada mentre i negozi alimentari e i supermercati o i ristoranti offrono con orgoglio prodotti indiani…l’aria è impregnata dai classici sapori e profumi speziati…

Sembra di essere in India più che a Londra…

Anche l’architettura richiama queste terre lontane dato che ci sono addirittura 12 Gurdwara e Mandir che sono i classici templi delle religioni Sikh e Induista ma anche 6 moschee…poi certo non mancano nemmeno le chiese cristiane…

Va detto che la “Gurdwara Sri Guru Singh Sabha” costruita 20 anni fa è un vero e proprio gioiello in quanto è una delle più grandi che si possono trovare al di fuori dell’India tanto è vero che attrae circa 15.000 fedeli a settimana e a disposizione c’è anche una cucina con piatti vegetariani a disposizione per tutti quanti.

Cucina Tipica

A Southall si può trovare il vero curry ma anche tantissimi dolci dato che i paesi del sub continente andiano sono rinomati per la grandissima varietà di dolci.

Southall un po’ di storia

Persone di origine asiatica arrivarono a Southall negli anni ’50 del 1900 in seguito alla separazione del Punjab dal Regno Unito nel 1947. Esso fu diviso tra Pakistan e India e fu così che molti di loro andarono nel Regno Unito.

A Southall c’erano molte possibilità di trovare lavoro anche grazie all’apertura del nuovo aeroporto di Heathrow senza dimenticar la ditta R. Woolf che trattava gomma.

Diversi manager di tale ditta avevano servito durante la Seconda Guerra Mondiale con i soldati Sikh e furono ben felici di offrire loro un impiego.

Fra i primi Punjabi che ebbero residenza qui ci fu anche Priam Singh Sangha che aprì il primo negozio asiatico nel Regno Unito nel 1954 che tuttora esite.

I successivi flussi di immigranti indiani arrivarono dal Kenia e dall’Uganda negli anni ’60 del 1900 dopo che le prime colonie poterono guadagnare l’indipendenza dal Regno Unito.

Tuttavia gli indiani ugandesi furono forzatamente espulsi dalla loro nazione nel 1972 da Idi Amin che prese il potere con un colpo di stato.

Fu per questo motivo che molte persone decisero di andare ad abitare a Southall.

In seguito il boom della popolazione asiatica portò a forme di razzismo.

La prima rivolta fu nel 1976 quando venne ucciso un ragazzo.

Tre anni dopo si ebbero dei duri scontri con il Fronte Nazionale Fascista Inglese che causò  anche la morte di un rivoltoso Sikh.

Ci furono ancora degli scontri anche negli anni a venire fino a quello del 1981 con diversi feriti e ben 70 morti.

Tuttavia attualmente le cose sembrano andare meglio e si vive tranquillamente.

Va detto che gli indiani benestanti ora si sono trasferiti e adesso qui si possono trovare somali o afgani sikh.

Tuttavia la “Piccola India” continua ad attrarre visitatori come nei tempi passati perché sicuramente questa zona è l’ideale per coloro che amano la cultura del sud asiatico..

Articolo scritto da:

MONICA PALAZZI