Jersey è la più grande nonché la più settentrionale delle isole della manica. L’isola misura 9 miglia per 5 miglia. Si trova a 43 chilometri “da sua sorella” ossia l’isola del Guernsey, a 22 chilometri dalla cosa francese e a 137 dall’Inghilterra.
Ha una popolazione di circa 103.000 abitanti con ben 35.000 abitanti nella sola città di Saint Helier che è la sua capitale. Nell’isola di Jersey si parlano tre lingue: inglese, francese e Jerriais (è un’antica lingua, o meglio dialetto, di origine normanna) tuttavia la più parlata risulta essere l’inglese.
L’isola ha un suo sistema legale, giudiziario e finanziario e segnalo che il Jersey non fa parte del Regno Unito, ma è parte delle isole britanniche.
Come l’isola del Jersey diventa una meta turistica? Ma anche un po’ di storia e folclore locale!
Il moderno Jersey prende forma nel 19° secolo con l’implementazione della rete dei trasporti vale a dire la costruzione di due linee ferroviarie ma anche l’aumento dei collegamenti con la vicina Inghilterra grazie alla creazione di nuovi porti e moli soprattutto nella capitale.
Fu così che divenne una meta turistica soprattutto per merito dell’arrivo di turisti dall’Inghilterra ed è così che l’inglese diventa la lingua più parlata.
In passato l’isola era famosa per la lana che era talmente rinomata da essere venduta in tutto il mondo. Difatti erano molto pregiati i maglioni (che venivano pure indossati dai pescatori locali in quanto tenevano davvero molto caldo) che erano fatti con questo materiale. Altresì venivano prodotte anche parecchie calze e, addirittura, anche in chiesa durante le funzioni cosa che faceva, come ovvio, molto arrabbiare i pastori.
Quando poi l’importanza di questi lavori inizia a declinare prende forma il turismo insieme però all’agricoltura.
Il turismo, come detto, è per lo più inglese e si sviluppa per merito delle tante miglia di sabbia bellissima e al clima davvero molto mite (o al massimo moderatamente caldo).
Molto popolare qui è il wind surf grazie oltre alle bellissime spiagge anche alle maree. Tanto è vero che l’isola del Jersey è la terza a livello mondiale nel movimento delle maree in quanto qua ci sono delle onde che a detta dei surfisti sono davvero meravigliose.
Le maree salgono a una velocità di 10 kmh.
Mentre, invece, per quanto riguarda i prodotti agricoli si tratta di patate che sono di origine protetta e di latticini anch’essi molto rinomati.
Un periodo buio per l’isola è stato certamente quello della seconda guerra mondiale vale a dire dal 1940 al 1945 quando l’isola fu occupata dai tedeschi e a seguito di questo triste avvenimento buona parte degli isolani è stata inviata nei campi di concentramento.
Si pensi che i tedeschi proibirono anche l’ascolto della radio, cambiarono la zona del fuso orario e obbligarono a guidare sulla destra.
L’idea di Hitler sarebbe stata quella di fare dell’isola una località di vacanza per i nazisti.
L’isola del Jersey è un paradiso fiscale ?
L’isola del Jersey però non è sola famosa per il turismo o per la lana oppure per le patate ma anche e soprattutto per il suo status di paradiso fiscale! Ma quando nasce tutto questo? Nel 1950 quando gli inglesi si spostano verso l’isola proprio attratti dall’idea delle tasse basse.
Vent’anni dopo, ossia nel 1970, arrivano anche le banche che trasformano l’economia isolana in quella che conosciamo oggi.
Grazie ai tanti milioni di soldi arrivati sull’isola il Governo costruisce (come già detto) nuove scuole, ospedali, strade e porti seppur l’Europa l’abbia accusata e l’accusi tuttora di accettare soldi sporchi e di origine incerta.
Cosa vedere sull’isola?
Ecco alcune cose che sicuramente andrebbero viste!
- Gorey Castle molto bello e ben conservato. Risale al dodicesimo secolo.
- Il Centro Finanziario Internazionale che si trova a Saint Helier.
- Il Castello di Elisabetta “vecchio” (si fa per dire) di quattrocento anni che si trova nella baia di St. Aubin.
- Il Mercato in chiaro stile vittoriano tipico / tradizionale che è un must imperdibile.
- Segnalo che per gli amanti del wind surf il posto ideale si trova nella baia di St. Ouen che è una spiaggia incontaminata con paesaggi davvero unici.
Un paio di curiosità
- L’isola del Jersey era detta anche isola dei Puritani perché nei secoli 16° e 17° sull’isola si sviluppò il puritanesimo che aveva avuto origine in Francia da dopo la Riforma. E che cosa comportava? Tra le altre cose che le attività della domenica erano limitate e per esempio chi fosse stato trovato a ballare sarebbe potuto andare anche in prigione, lo stesso valeva per chi avesse acquistato le sigarette in tale giorno, e tutto questo durò fino agli anni 80 del 1900.
- Nel 17° secolo qui ci furono più persone accusate di stregoneria rispetto a quante ne furono accusate per altri reati.
Concludo consigliando che il periodo migliore per andarci è da giugno a ottobre e segnalo che l’isola è facilmente raggiungibile sia in traghetto sia in aereo.
Articolo scritto da:
MONICA PALAZZI