Telemedicina e cure a distanza, di cosa si tratta?

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Come fare a curarsi a distanza? La risposta è la Telemedicina!E’ semplice basta una connessione internet, un computer (o uno smartphone oppure un tablet) tramite il quale il paziente e il medico possono comunicare. 

Ma cos’è esattamente questa novità? E’ la telemedicina che è una recentissima frontiera dell’ambito diagnostico nel campo medico! E’ detta anche salute digitale.

E quali sono i vantaggi? Abbattere le distanze perché si può essere visitati anche da un medico che sta all’altro capo dell’Italia senza spostarsi dalla propria abitazione quindi a chilometro zero e soprattutto ci si può avvalere di specialisti che non sono esattamente fuori di casa nostra, ma ora è come se lo fossero! 

Perciò si ha la possibilità, quasi concreta, di un’omogenea distribuzione dell’offerta sanitaria su tutto il territorio nazionale! Seppur ci vorrà ancora del tempo prima che venga integrato correttamente in tutti i contesti clinici in tutta la nostra nazione da nord a sud.

Questa “novità” è aumentata, anzi si è triplicata (dal 13% si è passati al 39%), con la pandemia. 

Cosè la telemedicina?

Cosa si intende per telemedicina? Secondo le linee di indirizzo nazionale del Ministero della Salute approvate dalla Conferenza Stato Regione a fine 2020 per telemedicina si intende “una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria tramite il ricorso a tecnologie innovative in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (ma anche due professionisti) non si trovino nella medesima località”.

Qual è stato il servizio più usato? E’ stato il teleconsulto! Ma che cosa è esattamete? Si tratta di una comunicazione fra due o più medici specialisti e vale a dire che permette a un dottore di chiedere un parere a un altro suo collega relativamente a un malato / paziente specifico!

I servizi di telemedicina sono equivalenti a quelli “classici”? Sì i servizi di telemedicina sono equivalenti a quelli in presenza  con tanto di esenzione di ticket o esenzioni qualora siano previste. 

Attenzione però perché c’è un ma. La prestazione in telemedicina non prende il posto in alcuna maniera alla classica prima visita medica in un centro che è ancora tuttora richiesta in presenza. Questo è un punto molto importante che non va ne dimenticato ne sottovalutato o dimenticato.

Inoltre non dobbiamo nella maniera più assoluta confondere il servizio di telemedicina con quello che è il consultare o il condividere con diversi specialisti il Fascicolo Sanitario Nazionale dove sono raccolti tutti quanti i nostri dati.

Difatti  non fa parte di questa innovativa sistema la prenotazione di un’esame o di una visita medica tramite internet ma nemmeno la ricezione di una ricetta via mail o di un esito di un controllo medico in quanto essi di per se non costituiscono un servizio di telemedicina poichè siamo semplicemente noi davanti a un computer,cellulare o altro device che prenotiamo o riceviamo qualcosa ma non abbiamo il confronto con un’altra persona che potrebbe anzi dovrebbe essere il medico o l’infermiere.

Non rientrano poi nemmeno in quello che è definito telemedica nemmeno i portali di informazione sanitaria, i social network,i forum,le chat o altro.

Va da se che, quindi, non dobbiamo confondere nella maniera più assoluta i servizi a pagamento che vengono offerti da strutture sanitarie private e/o portali vari ed eventuali e quant’altro perché se anche vengono definiti “consulti online” vanno inclusi in quello che è un puro e semplice consiglio e informazione sanitaria e niente più.

La telemedicina vera e propria, l’unica che si può definire in questo modo, è la teleassistenza sanitaria (ad esempio i logopedisti attraverso una videochiamata) il telecontrollo (come il fornire da parte di malati cronici di dati attraverso dei braccialetti che rilevano, ad esempio, i battiti cardiaci).

Abbastanza correlato a questo argomento c’è anche il discorso di acquistare medicinali o similari direttamente in internet.

E, quindi, una domanda sorge spontanea!

E’ possibile acquistare farmaci online? In Italia è possibile farlo dal luglio 2015 però, in internet, nel nostro Paese si possono comperare in rete solo i farmaci per cui non è prescritta ricetta medica.

E, invece, per quanto riguarda gli integratori? Anche quelli si possono ordinare, e quindi acquistare, su internet però è consigliabile verificare bene le etichette e consultare il registro dei prodotti autorizzati  sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it) per evitare di fare acquisti sbagliati (visto che si tratta di salute, l’attenzione è doppiamente d’obbligo).

Telemedicina e privacy

Durante l’emergenza Covid si è usato quello che si aveva a disposizione vale a dire Whatsapp, Zoom, Skype, Duo, Meet e in attesa che ci sia una piattaforma nazionale che dovrebbe permetterci  di avere una maggiore riservatezza nella trasmissione dei dati e nella comunicazione degli stessi.

Ma fino a quando questo nuovo e sicuro sistema non ci sarà che cosa dobbiamo fare per evitare che i nostri dati circolino dove non dovrebbero? I file inviati dal paziente al termine della visita devono essere protetti e, ovviamente, non divulgati a terzi da parte dell’operatore sanitario e gli atti medici devono essere inviati solo ed esclusivamente tramite il sistema informatico usato dal medico cosicché poi confluiscano nel Fascicolo Sanitario Nazionale.

Quando nasce?

Come è nata questa nuova pratica? E’ nata per soddisfare le esigenze di effettuare le visite mediche in totale sicurezza anche durante un periodo duro e difficile come è stato, e speriamo che non lo sia mai più, quello del Covid 19 in cui non si poteva muoversi liberamente e tanto meno entrare (o era almentamente sconsigliato) in Ospedali o Cliniche.

La Telemedicina ha ricevuto dei sussidi per essere attuata? Sì, ha ricevuto dei fondi per poter essere attuato da parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ma tutto questo può bastare? No,sicuramente non basta! Servono ancora dei fondi per implementarlo e per superare, come già detto, le differenze tra le diverse zone del nostro Paese! Dato che come si può facilmente immaginare ci siano delle zone della nostra Italia disagiate a rispetto di altre che non lo sono.

Articolo scritto da:

MONICA PALAZZI