Potenza del contatore da cambiare si o no? 5 cose da sapere!

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Potenza del contatore da cambiare si o no? 5 cose da sapere!

Il passaggio che c’è stato, recentemente, nel campo dell’energia elettrica dal mercato tutelato a quello libero può essere il momento giusto per valutare i propri consumi e capire se aumentare oppure diminuire i kilowatt.

Potenza del contatore da cambiare si o no? 5 cose da sapere!

Quando è stato il passaggio e come è stato?

E, difatti, proprio la scorsa estata a luglio c’è stato questo grande e importante cambiamento per cui, comunque, è previsto un passaggio al Servizio a Tutele Graduali.

Secondo le stime saranno 4,5 milioni gli italiani che dovranno passare al mercato libero e chi sono tutti costoro?

Sono coloro i quali erano ancora rimasti nel mercato tutelato che era quello dove le tariffe erano regolate dall’Autorità del Settore Energetico e non dalle singole aziende che distribuivano energia (e gas).

Cosa scegliere?

Potenza del contatore da cambiare si o no?

Si può scegliere un nuovo tipo di contratto relativamente alla fornitura di energia elettrica, ma sarebbe altrettanto utile scegliere se e come adeguare la fornitura.

Hai cambiato il tipo di piano cottura? Adesso è a induzione?

Oppure hai fatto installare il condizionatore?

Allora è il caso di riconsiderare la potenza del tuo contatore!

Cosa sapere prima di cambiare il contatore?

Prima di cambiare il contatore è importante sapere quale sia la “potenza impegnata”.

Cosa è la potenza impegnata? Ieri e oggi!

E’ il livello di potenza che viene indicato in kilowatt (kW) che è disponibile all’atto dell’attivazione del contratto.

Fino a poco tempo fa quasi tutte le abitazioni ad uso civile avevano una potenza del contatore di 3 kW.

E oggi?

Attualmente nelle abitazioni, anche per via di elettrodomestici sempre più all’avanguardia così come per via degli impianti sia di rinfrescamento sia di riscaldamento che funzionano grazie all’energia elettrica, serve una maggiore potenza

Si parla, quindi, di 4,5 kW oppure 6 kW che non sono più un qualcosa di eccezionale.

La cosa importante è trovare il giusto livello di energia che ci serve così da evitare che il contatore salti di sovente per colpa della potenza inferiore alla propria realtà.

Ma non solo in quanto un eccesso di potenza impegnata equivale a delle bollette “stupidamente” più care.

Richieste da esibire

Potenza del contatore da cambiare si o no?

Per prima cosa ricordati che il contatore di casa è stato attivato per un certo valore di potenza.

Però ricorda che il sistema elettrico di usufruire di una potenza vera e propria fino al 10% in più rispetto a quella impegnata.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che un contatore di 3 kW può per un breve periodo usufruire fino a 3,3 kW.

Ed è una cosa davvero molto pratica se si usa il forno insieme alla lavatrice.

Ma non solo!

A seconda delle tue necessità attualmente avrai la possibilità di variare la potenza iniziando da 0,5 kW.

Che domande devi presentare e a chi

Per prima cosa devi fare domanda alla società elettrica che ti fornisce il servizio e sua volta loro gireranno la tua domanda all’impresa di distribuzione vale a dire il Gestore della Rete che è responsabile del tuo contatore.

Dipende dalla potenza del tuo contatore circa le tempistiche, costi e procedure da seguire.

Contatori fino a 6 kW

Se il cambio concerne fino a 6 kW ti verrà sottoposto un preventivo dei costi che una volta accettato, dovrebbe comportare normalmente, la mutazione entro 5 giorni lavorativi.

Costo cambio-potenza quanto è?

Il costo cambio-potenza dipende da ogni contratto.

Tuttavia i Clienti Vulnerabili oppure quelli in Maggior Tutela o in Tutela Graduale (nda sono coloro i quali non hanno ancora il loro fornitore relativamente al Mercato Libero) devono dare al loro venditore 23 €uro.

Adeguamento del deposito cauzionale

Se non hai optato per l’addebito automatico stai attento al deposito cauzionale.

L’aumento di potenza comporta anche un aumento dell’ammontare del deposito e ciò comporterà un adeguamento.

Versamento di un Contributo al Distributore

Il Versamento di un Contributo al Distributore a prescindere dal regime di fornitura si deve versare un contributo al distributore che per i contatori domestici va da un minimo di 61,26 € che può arrivare (con l’iva al 10%) fino a 74,12 €.

Se, invece, si tratta di una riduzione non è richiesto alcun contributo.

I vantaggi di questo cambiamento

I vantaggi di questo cambiamento vorranno dire anche costi minori nella bolletta.

E’ fondamentale che tu verifichi nella bolletta la voce relativa alla reale potenza utilizzata rispetto a quella disponibile per capire se è davvero utile (economicamente parlando) ridurre la potenza impegnata del contatore.

Per maggiori informazioni clicca qui https://www.altroconsumo.it/casa-energia/elettricita-e-gas/news/cambio-potenza-contatore

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